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LEGALITA': IL COMUNE DI MILANO ATTIVA DA OGGI LA PIATTAFORMA “WHISTLEBLOWING” PER LE SEGNALAZIONI ON LINE DI ILLECITI

 

Milano tra i primi Comuni in Italia ad avviare questa iniziativa con Transparency International e Avviso Pubblico. Iniziata anche la formazione di 5 mila dipendenti 

 

Milano, 19 gennaio 2015 – Il Comune di Milano è sempre più in prima linea nelle attività di contrasto e prevenzione dei fenomeni di corruzione, a tutela dell’etica e della legalità nella pubblica Amministrazione e dell’interesse dei cittadini. Palazzo Marino ha attivato da oggi la piattaforma informatica dedicata al “whistleblowing”, ossia alla possibilità per i dipendenti comunali di segnalare on line, con garanzia di anonimato, un illecito, un’illegalità o un’irregolarità lesivi dell’interesse pubblico. 

L’attivazione della piattaforma “whistleblowing” in un’apposita sezione della intranet comunale è un ulteriore tassello del Piano triennale di prevenzione della corruzione del Comune di Milano, approvato dalla Giunta il 31 gennaio 2014 su proposta del Segretario generale in qualità di responsabile anticorruzione e trasparenza del Comune. La segnalazione, effettuata in buona fede, deve essere circostanziata, pena la decadenza della segnalazione stessa, e deve riguardare comportamenti che possano arrecare un pregiudizio patrimoniale e un danno di immagine all’ente che eroga servizi alla città e ai cittadini. 

In quest’ottica quindi, il “whistleblowing” rappresenta un’opportunità di miglioramento sia organizzativo sia soprattutto etico per chi svolge quotidianamente il proprio lavoro al servizio della città. 
Si tratta di una procedura prevista dalla legge nazionale n. 190/2012, secondo cui “fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti (o all’Autorità Nazionale anticorruzione ANAC (come disposto con legge n. 144/2014), ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad  una misura discriminatoria, diretta  o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia”. 

Attraverso la piattaforma on line, la segnalazione viene indirizzata all’Organismo di Garanzia, che la verifica e dà avvio alle attività istruttorie. L’Organismo di Garanzia, nominato dal Sindaco lo scorso 24 settembre, è composto da soggetti di riconosciuta autorevolezza ed esperienza: i Presidenti di due associazioni impegnate da anni nella formazione civile e nella lotta alle mafie, quali Transparency International con Virginio Carnevali e Avviso Pubblico con Roberto Montà e il vice Segretario generale vicario del Comune di Milano Mariangela Zaccaria, tutti con incarico triennale non rinnovabile. 

Va sottolineato che l’accesso alla piattaforma rende criptati tutti i dati inseriti da chi effettua la segnalazione, e che non viene tracciato il traffico determinato dall’accesso e dalla navigazione nella piattaforma stessa. Quest’ultima, quindi, coniuga il requisito imprescindibile della riservatezza e della garanzia dell’anonimato con quello dell’accessibilità e della sicurezza tramite alcuni meccanismi fondamentali: la non rintracciabilità del segnalante, la presenza di un protocollo informatico sicuro, la mail del segnalante criptata e nascosta agli amministratori del sistema, l’assenza di log di accesso registrato sul sistema informatico nel quale è inserita la piattaforma. La  segnalazione, inoltre, è sottratta al diritto d’accesso. 

Per i dipendenti del Comune privi di una postazione informatica viene messa a disposizione, in via sperimentale, una postazione dedicata all’accesso generalizzato alla rete intranet presso la Direzione Centrale Risorse Umane Organizzazione e Servizi Generali. 

Accanto alla piattaforma informatica, il Comune ha avviato anche un programma di formazione rivolto a circa 5 mila dipendenti (tra dirigenti, responsabili di servizio e persone inserite negli ambiti “a rischio corruttivo”) con due obiettivi: favorire la sempre maggior diffusione e condivisione delle tematiche della trasparenza e dell’anticorruzione e dare continuità alla sinergia che ha caratterizzato l’attività di tutta la struttura organizzativa nella predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione. 

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