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Il bacio gay di Un Posto al Sole: cosa pensano dell'omosessualità i protagonisti della soap opera partenopea?

di Heather Francis Iermano

Mentre la storica soap opera Centovetrine chiude i battenti, Un Posto al Sole, che nasceva a rischio flop nel lontano 1996, diventerà l'unica produzione italiana di questo genere in tv. 

Ci si dovrebbe interrogare sui motivi di un tale successo. Il primo è sicuramente il miscuglio di drama e comedy, il tutto incorniciato da una scenografia inimitabile. La bella Napoli fa da sfondo anche quando si affrontano argomenti delicati, o più impegnativi, come quello dell'omosessualità. Nella puntata di venerdì 14 marzo 2015, infatti, abbiamo assistito ad un bacio gay tra i personaggi Sandro Ferri e Claudio Parenti, interpretati rispettivamente da Alessio Chiodini e Gabriele Anagni. 

Non è la prima volta che ad UPAS sfiora questo tasto, addirittura già quando è iniziato nel 1996, con i personaggi Michele Saviani e Marina Giordano, interpretata da Nina Soldano. Nei giorni scorsi però, la rete si è divisa, fra chi ha visto il bacio gay su Rai 3 come un atto di coraggio, e chi invece lo ha etichettato come scorretto all'interno di una soap opera per famiglie. Si sono così scatenati commenti di ogni genere sui social network e nel frattempo, Un Posto al Sole, ha nuovamente dimostrato perché dopo vent'anni, raccoglie ancora così tanti consensi dall' Auditel. 


Cosa ne pensano però i protagonisti Alessio Chiodini (Sandro) e Gabriele Anagni (Claudio) di questo di questo spinoso tema? Come reagirà alla notizia il severo Roberto Ferri, interpretato da Riccardo Polizzy Carbonelli? E cosa ha risposto Marina Tagliaferri a tal proposito nella scorsa intervista? 


lasvolta.info ha incontrato alcuni protagonisti della soap partenopea e li ha interrogati su l'argomento.


Nei giorni scorsi Stefano Dolce è stato nel mirino dei social network, pare abbia fatto un passo indietro rispetto alle dichiarazioni di dieci anni fa. È stata ripescata l'intervista a Le Iene in cui, sia Dolce che Gabbana, si mostravano favorevoli alle adozioni gay. Ad oggi invece sentiamo delle dichiarazioni importanti e molto diverse da allora. Cosa pensi a riguardo? Cosa pensi delle coppie omosessuali che si sposano, adottano figli o ricorrono alla fecondazione assistita? 

A. CHIODINI: Mi sono molto interrogato su questo argomento in questi giorni, visto anche il caos che si è creato intorno agli sviluppi del mio personaggio. A mio avviso, un bambino che cresce senza genitori è un bambino che non ha futuro purtroppo, o comunque ha davanti a sé un futuro molto difficile. Dare l’opportunità ad un neonato di avere un'istruzione, una casa, l’amore sincero di due genitori, credo sia una cosa bellissima, e precludergli questa opportunità solo perché i genitori sono dello stesso sesso, credo sia una cosa tremenda. Il problema però sta nel cambiare il pensiero che c’è fuori. Il bambino deve crescere in una società dove non ci sono pregiudizi, dove già nelle scuole si insegna che ci sono diversi tipi di famiglia. Normalizzando l’argomento e facendolo diventare qualcosa di quotidiano, solo così, a mio avviso, la strada dell’adozione per coppie omosessuali sarà seriamente percorribile. 


Negli ultimi giorni si parla molto di adozione gay, matrimoni tra omosessuali, dicci la tua a riguardo. Per te è giusto parlare di “famiglia normale”? Cos'è per la “normalità”, esiste? 


G. ANAGNI: Questo è un discorso delicato. Per i matrimoni gay sono sempre stato favorevole, tutte le persone devono avere gli stessi diritti. Ma quando si parla di crescere un bambino e formare una famiglia, non me la sento di esprimere un' opinione netta, perché in questo caso non si tratta più solo dell'amore di due persone, ma si tratta di coinvolgere una terza vita e quindi l'argomento si fa più complesso. Sono dell'idea che ci debba essere un grande amore ad alimentare il tutto, questo è quello che conta. 


Un uomo con il carattere di Roberto Ferri, così burbero e sempre ciorcondato da belle donne, come reagisce all'omosessualità del figlio? 


R.P. CARBONELLI: Reagisce male, all'inizio! Sull'argomento trattato da UPAS, la funzione di Ferri naturalmente è quella di dar voce al pregiudizio che ancora oggi divide e crea quel sentimento negativo che, portato alle sue estreme conseguenze, può generare l' omofobia . 


Ormai se ne parla tanto: adozioni gay, fecondazione assistita, matrimoni omosessuali. Che ne pensi? Dicci anche tu la tua.


M. TAGLIAFERRI : Beh, avete citato tre cose che ci vorrebbe una intervista a parte per dire quello che uno ne pensa. Credo che qualunque forma di amore sia valida purché sia veramente amore. E credo che dietro la parola amore ci debba essere la parola "responsabilità"!!!

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