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I cittadini italiani, per la salute, pagano sempre più di tasca propria, contribuendo alla spesa privata e, di conseguenza, comporta la scesa di quella pubblica per molteplici ragioni. di finanza pubblica. Aumenta inesorabilmente la quota chi coloro che non sono protetti dal sistema pubblico e, di conseguenza, non si cura, astenendosi da terapie, medicinali ed indagini diagnostiche.
Nel Welfare Day 2017, è emerso che circa 12,2 milioni di italiani hanno rinviato o rinunciato a diverse prestazioni sanitarie nell’anno 2016, in netta crescita rispetto al precedente anno. Si è stimato che la spesa sanitaria privata è pari a circa 35 miliardi di euro e 7 milioni di italiani hanno dovuto ricorrere ai propri risparmi per curarsi oppure hanno dovuto ricorrere a debiti con banche, parenti ed amici. Il dato più allarmante è che circa 1,8 milioni di persone sono entrati nello stato di povertà per sostenere i costi per le prestazioni sanitarie, cure e indagini diagnostiche.
Nel corso del Welfare day sono sorte delle possibili soluzioni per ovviare a questo problema: i modelli in vigore in Francia e Germania.
Il sistema francese è composto da un secondo sostegno integrativo per tutti i cittadini, si tratta di un'assicurazione che garantisce la sanità integrativa, al fine di evitare spese di tasca propria.
Il sistema tedesco è contraddistinto da 2 circuiti assicurativi differenti: il primo, pubblico, basato sulla presenza di oltre mille casse mutue che garantiscono la copertura di circa l’80% della popolazione, il secondo, privato, a cui può accedere la parte di popolazione con reddito elevato (oltre i 56.000 euro annui) che può optare per un’assicurazione privata
Con l’applicazione di questi due sistemi, si potrà garantire un risparmio annuo di circa 10 miliardi di euro nelle casso dello Stato.
Articolo di Bea Maurizio
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