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VATICANO, UNO SCIOCCANTE DOSSIER SESSO E DENARO, LO SCANDALO CHE CONVINSE IL PAPA A LASCIARE

UN DOCUMENTO SEGRETO 

di Brunetto Fantauzzi

Una relazione segreta svelerebbe che è stata proprio questa relazione alla base della condanna ai crimini, che indusse il papa alle clamorose dimissioni.

Anche atti impuri nelle stanze Vaticane, traffici poco chiari di denaro nella Chiesa, due comandamenti violati dagli stessi esponenti religiosi: non fornicare e non rubare. Sarebbe questo il contenuto­choc del dossier che Papa Benedetto XVI aveva affidato a tre suoi fedelissimi nel pieno dello scandalo Vatileaks. Una inchiesta sul mondo della Chiesa, interviste, relazioni, profili, indiscrezioni, tutto nero su bianco e consegnato a Sua Santità.

E ci sarebbe un documento citato anche da alcuni giornalisti in cui si parla di crimini e misfatti talmente gravi da fiaccare la forza del Pontefice. Per questa ragione Papa Benedetto sedicesimo avrebbe preso proprio quel giorno la decisione di lasciare la propria carica, Basta andare a rileggere i giornali di quei giorni, fra le righe, e scrutare nelle cronache dove ci sono i troppi si dice e molteplici ammiccamenti per convincerci. 

Sesso nelle stanze Vaticane

Le accuse raccolte dai tre autori, l'83enne cardinale spagnolo Julian Herranz, vicino all'Opus Dei, il cardinale italiano Salvatore De Giorgi e il più anziano, l'88enne slovacco
Josef Tomko, sono gravissime. In due tomi e 300 pagine, spuntano "improprie influenze", in pratica ricatti a monsignori e cardinali, da parte di laici cui sarebbero legati da vincoli "mondani".

Ne parlava già, ad inizio 2012, monsignor Attilio Nicora, ex Ior, in una lettera rubata dal Corvo Paolo Gabriele dalle stanze del Papa. Nelle carte dei tre altri prelati sono "schedati" protagonisti e luoghi dei "crimini sessuali": ville romane, saune, palazzi vaticani, centri estetici, studentati.

Lo Ior e il "non rubare"

L'altra grana, gravissima, riguarda lo Ior e i traffici sospetti di denaro. Intrecci pericolosi che i tre "agenti segreti" hanno raccolto con dovizia di particolari, classificando i cardinali per aree geografiche, d'influenza e correnti d'appartenenza, anche all'origine della "sfiducia" all'ex presidente dell'Istituto per le Opere Religiose Ettore Gotti Tedeschi. E' soprattutto su questi temi che Benedetto XVI ha maturato la propria sfiducia e la necessità di cedere il posto a un Papa "giovane" e nel "pieno delle forze". Perché la sua Chiesa "dilaniata da zizzania e peschi cattivi", come recita la stessa Relationem segreta, ha bisogno di una svolta.

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