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LIBIA, AMSI: "LA BUONA IMMIGRAZIONE, LA BUONA SANITA' E LA VERA COOPERAZIONE, SALVAVITA NEL MEDITERRANEO"

di Foad Aodi

Nuovi episodi di morte si sono verificati in questi giorni, quando un barcone di profughi in procinto di attraversare il Mediterraneo si è capovolto davanti alle coste libiche. Un aereo della Guarda Costiera  ha contato 9 morti e 144 superstiti. Le indagini sui dispersi sono ancora in corso, mentre le persone che sono state portate in salvo vengono transitate su di una nave della Marina Militare verso le coste della Sicilia.

"Quante vite devono spegnersi tra queste acque, prima che i Paesi europei si rendano conto dell'urgenza di una nuova legge per l'immigrazione italiana ed europea?", commenta Prof.Foad Aodi, Presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e dell'Associazione dei medici di origine straniera in Italia (Amsi). 

Sono migliaia i profughi che quest'anno hanno perso la vita nel corso del viaggio della speranza, travolti dai flutti, ed il loro numero aumenta vertiginosamente. Così, gli Stati coinvolti continuano a raccogliere cadaveri nel Mediterraneo, restando di fatto impotenti dinnanzi al ripetersi delle tragedie.

"Abbiamo bisogno di unione e sostegno affinché il progetto della buona immigrazione possa realizzarsi concretamente fungendo da salvavita. Ogni Paese deve fare la sua parte per evitare queste morti, per le quali dobbiamo trovare delle soluzioni. Siamo stanchi di contare i morti nel cimitero a cielo aperto del Mediterraneo, stanchi di assistere alla strumentalizzazione dell'immigrazione per fini politici e visibilità mediatica. Il giorno che segue la tragedia, i soliti politici italiani e di origine straniera si ritagliano il loro spazio nelle diverse trasmissioni, criticano  le politiche in corso, senza proporre una soluzione costruttiva soffiando sul fuoco e mettendo a rischio la convivenza tra italiani e cittadini di origine straniera.  Ci vogliono più servizi nei nostri Paesi di origine, ci vuole un'azione congiunta con il Governo italiano fondata sugli accordi bilaterali per regolare e programmare l'immigrazione. Dobbiamo intensificare la cooperazione internazionale al fine di rafforzare la sicurezza mediterranea per accrescere il numero degli  esperti, dei mediatori culturali, dei medici e dei professionisti della salute stranieri ed italiani che possano costruire un ponte di salvezza tra i due continenti. Dobbiamo salvare queste vite, a noi la responsabilità di un'azione preventiva per il bene comune nel Mediterraneo. Tutte  queste proposte rientrano nel progetto  “la buona immigrazione”, che stiamo proponendo al Governo Italiano per la  tutela del principio dei diritti e dei doveri. Questo progetto garantisce gli effetti positivi dell'altro progetto sorella, “la buona salute", che è basato su prevenzione, servizi, cura nella tutela del diretto della salute, scambio socio-sanitario e su di una vera cooperazione internazionale”. Conclude  Foad Aodi.

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