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IMMIGRAZIONE, CO-MAI: ACCOGLIERE IMMIGRATI E RIFUGIATI NELLA GRANDE FAMIGLIA UMANITA', QUESTA LA GRANDE SFIDA DEL NOSTRO SECOLO

Più di 7000 immigrati e rifugiati dei quali 2000 musulmani hanno partecipato ieri all'Angelus di Piazza S. Pietro, Papa Francesco  in visita  alla Sinagoga di Roma.


Roma, 18/ 01/ 2016 -  "E'  un  messaggio di speranza, di vita e di solidarietà quello che Papa Francesco ha  rivolto ieri agli oltre 7000 immigrarti  provenienti da 30 Paesi  e professanti diverse religioni che hanno partecipato all'Angelus di Piazza S. Pietro, nel corso della 102a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.  Tra di loro, 2000 erano musulmani. Il Santo Padre ha definito la loro presenza in Vaticano  un  "segno della speranza di Dio",  esortando  tutti all'accoglienza di chi è  "portatore di storia, di cultura e di valori preziosi, ma troppo spesso anche di esperienze di dolore e di miseria". 

     Gesti di umanità che invitano con dolcezza al dialogo tra i popoli, le culture e le religioni, caratterizzano il discorso del Pontefice in visita alla Sinagoga di Roma, avvenuta nella stessa giornata , che si apre con il ringraziamento in ebraico alla Comunità ebraica di Roma per la calorosa accoglienza: "Conflitti, guerre, violenze ed ingiustizie aprono ferite profonde dell'umanità e ci chiamano a rafforzare l'impegno per la pace e la giustizia. La giustizia dell'uomo nei confronti dell'uomo è in contraddizione con ogni religione degna di questo nome, specialmente con i tre grandi monoteismi".

     Foad Aodi, Focal Point per l'integrazione in Italia per l'Agenzia dell'Onu Unaoc, Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento Internazionale "Uniti per Unire", ha commentato dal Vaticano: "Cristiani, musulmani, ebrei, laici, immigrati e rifugiati hanno avuto oggi a Roma una grande vittoria sul terrorismo. Il dialogo esiste per quanto "il consorzio del terrore" cerchi di spezzare vite e speranze. Mentre in Siria l'Isis continua a mietere vittime nella città di Deir Ezzor, dove sono morti oltre 300 civili, gli arabi e i musulmani in Italia non rispondono alle sue chiamate, ma condannano questi crimini contro l'umanità e  si uniscono ai cristiani per lanciare con forza l'appello "#tuttiunitiperlapace".

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