SENZA COPIA DEL PVC L'AVVISO E' NULLO

Causa l'illegittimità dell'atto di rettifica per violazione del diritto contraddittorio se al contribuente non viene consegnata una copia del processo verbale di chiusura delle operazioni in caso di accesso nei locali destinati all’esercizio dell'attività. È quanto si emerge dalla sentenza n. 7843/2015 del 17 aprile della Corte di Cassazione Sezione Tributaria. 

La vicenda trae origine dalla controversia riguardante avvisi di accertamento per IVA e Irpef emessi in base alla documentazione raccolta durante un accesso nei locali destinati all’esercizio dell’attività. 

Il contribuente ha proposto ricorso poichè non aveva ricevuto la copia del processo verbale di chiusura delle operazioni di verifica. 

I giudici di primo grado hanno annullato la pretesa, mentre per la CTR Lombardia il rilascio del verbale al contribuente non era necessario poichè l’accesso nei locali era per acquisire documentazione. 

In Cassazione la vicenda si è chiusa con l'accoglimento del ricorso del contribuente. 

In base alle disposizioni del D.P.R. n. 633/1972, in materia di IVA, e del D.P.R. n. 600/1973 di ogni accesso deve essere redatto processo verbale di cui il contribuente ha diritto ad avere copia. Il verbale deve contenere le rilevazioni eseguite, riportare le richieste fatte al contribuente e le risposte ricevute. Il documento deve essere sottoscritto dal contribuente oppure deve indicare la motivazione della mancata sottoscrizione. Il Collegio di Piazza Cavour aggiunge che, in base all’articolo 12, comma 7, dello Statuto del contribuente, l’accertamento non può essere emesso prima del decorso del termine dilatorio di 60 giorni, decorrente dalla consegna al contribuente del verbale di chiusura delle operazioni di verifica. 

Dunque, il ricorso del contribuente è fondato e la Suprema Corte lo ha accolto decidendo la causa nel merito.

 

 

Articolo di Bea Maurizio

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