02 Apr 2015
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Può arrivare, dimostrando che l’acquisto della casa è avvenuto attraverso il contributo economico dei familiari conviventi, lo stop al redditometro. È quanto si evince dalla sentenza n. 862/05/15 della Commissione Tributaria Regionale di Firenze.
Il caso vede protagonsita una controversia nata da un avviso di accertamento attraverso il quale l’Agenzia delle Entrate rideterminava il reddito dichiarato dalla contribuente per gli anni 2006-2007 trovando fondamento sugli indici di maggior capacità contributiva.
In accoglimento dell'appello proposto dalla contribuente, la CTR ha esaminato l’operato dell’Agenzia delle Entrate esaltando il contributo “familiare”.Il giudice, accertati tutti gli elementi che indicano la capacità contributiva esposti dall’Ufficio e valutando la prova offerta dalla contribuente, si è tradotto nell’annullamento della pretesa, considerando che la contribuente ha offerto la prova contraria, documentando che l’acquisto dell’abitazione principale è avvenuto grazie anche al contributo di tutti i familiari con lei conviventi.
Si legge in sentenza “non può essere accolta l’eccezione dell’Ufficio, che rappresenta di avere tenuto conto dell’intervento reddituale degli altri componenti, considerato che l’indagine è volta ad individuare la capacità contributiva complessiva della contribuente riferita agli indici di spesa come individuati”.
La CTR ha accolto l’appello della contribuente compensando le spese del giudizio.
Articolo di Bea Maurizio
02 Apr 2015
20 Mag 2015
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