NON PAGA L'IRAP IL CONSULENTE CHE NON HA DIPENDENTI

Non è soggetto al pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive, il consulente, che svolge l’attività senza ausilio di dipendenti o collaboratori e con beni strumentali minimi. È quanto si evince dalla sentenza n. 15010 del 17 luglio 2015, della Sezione Quinta Civile della Suprema Corte, mediante la quale è stato respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate. 

Il caso vede protagonista la Commissione Tributaria Regionale del Lazio che ha annullato il provvedimento di silenzio–rifiuto dell’Entrate su un’istanza di rimborso IRAP presentata da una lavoratrice autonoma per il periodo di tempo che va dal 2002 al 2004, indicando che l’attività era stata svolta in difetto dei requisiti organizzativi di cui all’articolo 2 D.Lgs. n. 446 del 1997. La CTR ha sostenuto l’assenza di “organizzazione di beni e persone” poichè la contribuente, negli anni oggetto dell’istanza, aveva esercitato l’attività senza ausilio di personale dipendente e senza strumenti di elevata entità. 

La Suprema Corte ha condiviso il verdetto della CTR rigettando il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate. 

Gli ermellini hanno sostenuto che “risulta invero pacifico che la motivazione della sentenza della CTR impegna in modo netto, alla luce del raffronto con i dati contabili forniti per gli anni dal 2002 al 2004, proprio i due fattori del nucleo essenziale del principio di diritto applicato dal giudice di merito, consistente nell’aver individuato, con riguardo all’art. 2 del d.lgs. 446 del 1997, il limite di applicazione della norma, cioè l’inesistenza di un’autonoma organizzazione, negando in fatto il presupposto impositivo a carico del lavoratore autonomo, la cui attività viene riferita, oltre che senza dipendenti e collaboratori, per un utilizzo di beni strumentali impiegati nella sola misura del minimo indispensabile”.

 

Articolo di Bea Maurizio

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